Tre bicchieri 2021 al bianco Al Qasar
Nuova edizione e nuovo Tre Bicchieri per Vini d’Italia 2021 di Gambero Rosso.
Il massimo premio, assegnato ai vini eccellenti della Penisola, è andato al vino AlQasar 2019, un bianco aromatico secco ottenuto da uve zibibbo e coltivate nei vigneti di Patti Piccolo presso Alcamo (Tp).
Dopo i Tre Bicchieri al Grillo, Bianco Maggiore (guide 2020, 2018, 2016, 2014) e al Catarratto Beleda (2019, 2017, 2015), Azienda Agricola Rallo conferma con AlQasar – l’ottavo Tre Bicchieri – la sua vocazione “bianchista”, interpretando tutti gli elementi della tradizione enologica dell’Isola in chiave contemporanea. Lo zibibbo è, infatti, un’uva antichissima, conosciuta anche con il nome Moscato di Alessandria. Il nome dell’antica capitale dell’Egitto ne indica la provenienza, le sue origini orientali.
AlQasar è dunque un omaggio alla cultura araba e ad una delle epoche più luminose e floride della Sicilia, quello Arabo-Normanno. Dalla fusione di queste due culture, avvenuta tra l’XI e il XII secolo, furono create forme artistiche e architettoniche straordinarie, oggi Patrimonio Unesco.
In lingua araba, il Qasar è la fortezza, il castello. Difatti, a Palermo, il Cassaro è la strada che porta al Palazzo Reale, l’edificio amministrativo del Regno. Indagini storiche (Niccoli, 1902) hanno evidenziato che questa varietà risale, o è addirittura antecedente, alla dominazione Araba. In una memoria del governatore di Sicilia Al-Mulì dell’875 d.C. si parla, infatti, della tecnica di appassimento di questa specifica uva. Rallo sceglie di vinificare il Moscato di Alessandria in versione “secca”, offrendo il perfetto accompagnamento per la tavola. La perfetta maturità delle uve, la moderna tecnologia e una vinificazione scrupolosa consentono oggi di ottenere un vino armonioso, asciutto, preservando l’aromaticità l’avvolgente, particolarissima, del Moscato. Le morbide e sabbiose colline di Alcamo, nelle quali si alternano bosco, uliveto e coltivazione di grano, costituiscono il microclima migliore per la coltivazione della vite. Il verde dell’etichetta richiama i colori naturali di questo incontaminato angolo di biodiversità.
“Siamo fieri che anche lo Zibibbo, dopo il Grillo e il Catarratto, abbia ottenuto il massimo riconoscimento, testimonianza, ancora una volta, della nostra vocazione bianchista ”. Andrea e Sarah Vesco