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Benefici alberi/vigne

Abbiamo letto recentemente una notizia che ci ha fatto riflettere e vogliamo condividerla con Voi.

A Malmö in Svezia, dal 12 al 14 settembre scorso, si è tenuta la conferenza mondiale di arboricoltura e al suo interno ha trovato spazio una ricerca italiana incentrata sui benefici apportati dagli alberi al vigneto. Gli autori di questa ricerca sono Stefano Lorenzi, arboricoltore ETW di Varese, socio SIA e AA e a Luca Mamprin, Dottore forestale di Venezia, che insieme hanno presentato “Benefits of trees in the wine areas. Over the last 30 years in Italy and throughout the wine world, trees have been eliminated in vineyards to give more space to the grapes. Why now we have to do a step back….”

Purtroppo, quanto ne è venuto fuori è che, in Italia sono ancora pochi i vignaioli che si interessano a tutto quello che ruota intorno ai loro vigneti.

Da dove nasce questa esigenza? Sicuramente dalla necessità di capire come integrare sempre più gli alberi con tutti i sistemi produttivi umani, per cercare di contrastare il fenomeno veloce e inesorabile dei cambiamenti climatici che, come sappiamo, ha sicuramente un’influenza negativa sulle colture agricole in generale e in particolare su quella della vite.

Una visione d’insieme è invece estremamente importante per poter affrontare gli eventi climatici estremi ai quali assistiamo ormai sempre più spesso. 
Secondo Stefano Lorenzi le azioni che possono aiutare le aziende ad avere delle vigne sane sono tante.

Come tanti sono gli accorgimenti che consentono di avere una buona presenza di insetti impollinatori e suoli ricchi di biodiversità.
La critica che il Lorenzi muove ai viticoltori è quella di non essere sufficientemente aperti all’ “interdisciplinarità.” 

Nella loro relazione peso è stato dato agli sbagli più comuni fatti in viticoltura: “Il principale errore – sostiene Lorenzi – è quello che facciamo tutti, ovvero credere che il clima cambierà solo diventando più caldo, ma non è così. Cambierà diventando estremo anche nelle precipitazioni e nelle gelate tardive, quindi un errore che vedo fare nel mondo del vino è di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla vigna – portainnesti, altitudine di impianto, per fare due esempi – con grande investimenti solo su uno degli aspetti del problema. In realtà la vigna è solo una parte del tutto, di un sistema che deve tornare in equilibrio e questo lo si ottiene solo diversificandolo, complicandolo e soprattutto ripensandolo non solo nel tessuto agricolo, ma anche in quello urbano.

E chiude sostenendo che una corretta gestione del vigneto rappresenta (solo) il 20-30% delle soluzioni agli attuali cambiamenti climatici.
Sempre in tale occasione è stato messo in evidenza come una recente ricerca ha dimostrato che dove ci sono più alberi vicino alle vigne si formano più lieviti; anche per questo i viticoltori dovrebbero essere interessati all’Interazione tra vigne e alberi.

Bisognerebbe prestare attenzione, iniziare, da subito a rendersi conto che la terra è un bene prezioso e come tale deve essere preservato.

Un bene che, come sovente ripetiamo, citando il Capo Seattle: “La Terra su cui viviamo non l‘abbiamo ereditata dai nostri padri, l‘abbiamo presa in prestito dai nostri figli”.