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Bitta e Bitta ristrò

A Bagheria, la piccola città che sorge tra il Golfo di Palermo e il Golfo di Termini Imerese, famosa per essere la Città delle Ville, eleganti residenze settecentesche, sono presenti due realtà, portavoce entrambe della Sicilia, una terra dalle mille sfaccettature, dai mille pregi e dalle bellezze ineguagliabili.

Gioia dei turisti, fierezza dei più anziani ma a volte anche amarezza nei più giovani.

Paesaggi mozzafiato, gente generosa, buon cibo ed aria rarefatta, pura e carica di salsedine ma anche aspra e profumata come le arance dei nostri ricchi agrumeti.

Lì dove la linea di congiunzione tra mare e cielo è cosi sottile da non percepirsi all’occhio più arguto, lì dove la montagna e le onde del mare non sono antitesi ma mimesi, lì dove il calore del sole rende rigogliosi gli uliveti, lì dove la gente non toglie ma ti accoglie, lì dove il tuo sguardo si posa ma non riposa per i tanti monumenti, lì è la Sicilia, lì è Bagheria.

E proprio nel suo cuore, percorrendo una piccola strada in discesa, un acciottolato di marmo, si arriva, in via del Parlatoio numero 5, sede da ben cinque anni del Bitta Pub, il primo delle due realtà da noi visitate quest’anno. Bitta è il termine nautico con cui si indica una bassa e robusta colonna, che si trova sulle banchine dei porti e sui ponti delle imbarcazioni ed alla quale vengono legati o avvolti i cavi d’ormeggio.

La bitta, in poche parole, è ciò che consente a qualsiasi tipo di imbarcazione di essere ormeggiata, di essere quindi “ben salda”.

La via Parlatoio, già al numero 5, si apre su piazza Larderia così chiamata per la presenza del prestigioso palazzo settecentesco dalla singolare pianta a forma stellare. Ed è proprio su questa piazza, illuminata dalla luce arancione dell’unico grande lampione, che Alessandro, Domenico, Gaetano, Giulio, Pietro e Renato organizzano le loro serate: “qualcosa di nuovo, giovane, differente nel centro storico di Bagheria”. Sei ragazzi la cui storia insieme ha inizio qualche anno prima perché la voglia di investire nel territorio e per il territorio è stata sempre presente.

Una storia che come l’attuale è sempre legata al mare e il mare alle volte, sembra quasi essere il vero protagonista delle parole di Gaetano, una presenza costante e rassicurante nella vita di tutti i soci della Cooperativa, quello stesso mare che ha insegnato l’indipendenza e che ha portato a riflettere, a scegliere di investire ancora sul nostro paese, senza mai gettare la spugna, nonostante le inevitabili delusioni.

Quello stesso mare si ritrova nel piatto del “Bitta Ristrò” ma anche alle sue pareti o nelle decorazioni delle sale. Ogni cosa presente, così come al Bitta, è ottenuto da materiale di recupero, e qui, ancora una volta, il mare è stato generoso.

Lo si ritrova negli oblò di alcune finestre, nelle decorazioni a scaglie di pesce di una parete, nelle tovagliette, in un quadro dipinto da Renato.

Gaetano forse non si rende conto che la sua sicilianità, nel parlare, lo porta spesso a mettere in luce gli aspetti negativi della sua Sicilia mentre nei suoi occhi si intravede quella luce misteriosa delle piccole cose, dei momenti che passano in un lampo, delle scelte ponderate ma indovinate, risplende quella luce misteriosa che si vede quando si realizza un sogno.

Il mondo potrà anche non essere perfetto ma a nostro avviso la perfezione esiste e si presenta sotto forme semplici, per nulla appariscenti, quella per esempio di una scommessa di sei amici in un piccolo locale nel centro di Bagheria o qualche anno dopo di un ristorante, a base di mare.