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#civuolenaso

Alcuni  aromi sono veri e propri archetipi di un linguaggio olfattivo e parlano al nostro inconscio in modo assai più eloquente e convincente di un discorso: sono gli alberi, le resine, i profumi animali, le spezie, i  fiori, gli agrumi, la terra bagnata. 

E’ il “petricore” che si diffonde nell’aria dopo la pioggia, un odore che evoca alla mente la sensazione della terra che cambia, che si rinnova e si rigenera.

Il funzionamento della memoria olfattiva è tale che i primi ricordi olfattivi che risalgono all’infanzia sono i più potenti nella loro capacità di suscitare emozioni e anche i più facili a riattivare. 

Le memorie olfattive non svaniscono mai e i profumi della natura possiedono un potere suggestivo che si è installato nel profondo della nostra psiche.

#Oggi nella parte occidentale della Sicilia piove copiosamente, cambiano i colori, cambiano gli umori e la terra emana un profumo caratteristico.

Il petricore é un termine coniato da due ricercatori australiani, Bear e Thomas, per la loro scoperta scientifica, scoperta che spiega l’odore rilasciato dalla terra dopo un lungo periodo di siccità grazie al mix di alcuni fattori come l’ozono, la geosomina e alcuni oli posseduti dalle piante e che vengono rilasciati nell’aria dopo le piogge.

Ognuno di noi, inconsapevolmente, è stato condizionato dall’infanzia con determinati aromi che appartengono alla nostra cultura olfattiva e il vino, sebbene sia un elemento naturale ottenuto attraverso la mano dell’uomo, è uno di questi.

Il vino è viaggiare con la mente verso un mondo immaginario e ritrovarcisi grazie ai ricordi, anche olfattivi, che siamo riusciti a custodire nel nostro bagaglio personale.