Domandò, ascoltò, esaminò, capì…
Risolse in pochi minuti una problematica che prima di essere posta alla sua attenzione era rimasta sospesa, ed in sospeso, nelle maglie della burocrazia incompetente ed inefficiente per oltre un anno.
Domandò, ascoltò, esaminò, capì, e trovò il modo per rispondere alle esigenze di tutti i soggetti interessati facendo emergere la necessaria ed ovvia convergenza di interessi tra imprenditoria onesta e laboriosa, che era disponibile ad investire per restituire ad un edificio di indiscutibile pregio architettonico il prestigio originario riscattandolo dalla prepotenza del tempo che passa, e soprintendenza vigile ma operativa.
Senza il suo intervento i temi sollevati sarebbero rimasti in sospeso appunto, in quello spazio proprio dell’ignoranza dove l’incapacità e l’ignavia di tanti, troppi burocrati, congelano ogni tentativo di azione e di crescita individuale e collettiva.
Sebastiano Tusa non era un burocrate, ed esercitava il ruolo politico con la consapevolezza e la lucidità dell’uomo di scienza intellettualmente onesto e moralmente irreprensibile. Era animato, in tutti i suoi uffici, da entusiasmo, partecipazione convinta e coinvolgente. Le profonde competenze maturate in anni di studio universitario rimanevano sempre sullo sfondo della sua azione non rappresentando mai un ostacolo alla concreta attività istituzionale così come alla convivialità pubblica per la quale era, come uomo e come studioso, sempre disponibile al colloquio ed al confronto.
Atropo anche questa volta ha reciso troppo presto il filo e questo è un vizio al quale proprio non riesce a sottrarsi…
In questo caso più che in altri il dubbio che gli uomini non siano tutti uguali come vorrebbe invece una visione semplicistica e superficiale della catechesi, si impone.
Le istituzioni tutte, i cittadini, gli amici, la famiglia hanno perso un punto di riferimento ed una persona di cultura e di indiscutibile e comprovato valore che avrebbe potuto continuare a rappresentare ancora a lungo, con il proprio operato, la perfetta sintesi tra estro e compostezza, cultura ed anticonformismo, rispetto delle istituzioni e ricerca storico scientifica.
La giornata di lutto cittadino, già annunciata dal sindaco Orlando, è il minimo tributo per un uomo che occuperebbe, se la Sicilia ne avesse mai istituzionalizzato uno, un posto di riguardo nel pantheon regionale.
Andrea Vesco